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Thursday, May 2, 2013

1977/2013, 12 MAGGIO, UN FIORE PER GIORGIANA A PONTE GARIBALDI

Il 12 maggio del 1977, a Ponte Garibaldi, veniva assassinata Giorgiana Masi con un colpo di arma da fuoco. Giorgiana, 18 anni, studentessa al Liceo Pasteur, era scesa in piazza con tantissimi altri, aderendo all'appello dei radicali e del Movimento extraparlamentare del '77 contro il divieto di manifestare in città imposto dal ministro degli Interni dell'epoca, Francesco Cossiga. Quel giorno c'era da festeggiare la vittoria referendaria sul divorzio. “Kossiga", in Aula a Montecitorio, avrebbe negato che le forze dell'ordine avessero sparato contro i manifestanti rispondendo così alle denunce di deputati radicali e di Democrazia proletaria. Più tardi sarebbero spuntate foto e filmati inequivocabili diffusi dalla stampa indipendente e da un libro bianco allestito dal Partito radicale che dimostrava in modo eclatante l'utilizzo di uomini della digos, armati, pistole spianate e abiti simili a quelli dei manifestanti. Ma usarono le armi anche agenti e carabinieri in divisa. Anche ad altezza d'uomo. Giorgiana non ha avuto alcuna giustizia. E come lei Francesco Lorusso, Walter Rossi, Valerio Verbano, Roberto Scialabba, Peppino Impastato, Dax, Renato Biagetti, Federico Aldrovandi, Piero Bruno, Stefano Cucchi, Giuseppe Uva e tanti altri, tante altre. Centinaia di persone assassinate dalle forze dell'ordine, dai fascisti, dalle mafie negli ultimi cinquant'anni. Oggi torniamo a chiedere verità e giustizia e una serie di garanzie efficaci a fermare questa strage: chiediamo una legge contro la tortura, l'apertura degli archivi e la rimozione di ogni livello di segretezza sui documenti relativi alle stragi e agli omicidi politici, infine l'utilizzo di un codice alfanumerico sul personale di polizia che operi travisato in ordine pubblico. Oggi come allora, la criminalizzazione del dissenso e la militarizzazione dei territori sono funzionali a fermare i movimenti sociali, a impedire il cambiamento di paradigma, alla privatizzazione dei beni comuni, alla compressione dei diritti sociali e civili. Così, ancora una volta ci troviamo a Ponte Garibaldi, con un fiore per Giorgiana e tutti gli altri. Lì proporremo dalle 12 del 12 maggio un momento di riflessione collettiva e di mobilitazione.
Il comitato promotore per il 12 maggio